Dalla sua scoperta da parte del chimico tedesco Christian Friedrich Schönbein nel 1832, l’uso medico dell’ozono è andato aumentando in diversi luoghi del mondo e un numero sempre maggiore di pazienti trae beneficio dall’ozonoterapia.
Le prime applicazioni in campo medico si ebbero durante la prima guerra mondiale quando centinaia di soldati colpiti da ferite settiche venivano trattati con ozono medicale e salvati da sicura morte.
L’ossigeno-ozonoterapia è ad oggi particolarmente utilizzata in Germania e in Svizzera, mentre in Italia ha avuto ufficialmente inizio nel 1983, con la costituzione della Società Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia.
Ricerche cliniche di considerevole rigore scientifico sull’uso dell’ozonoterapia sono state realizzate in Germania, Cuba, Italia, Russia e altri Paesi, dando risultati che avvallano il suo uso attraverso diversi protocolli medici.
L’ozono medicale
L’ossigeno-ozono terapia è una miscela di ossigeno arricchita con ozono.L’ozono (simbolo O3) è una forma allotropica dell’ossigeno, dal caratteristico odore agliaceo. Le sue molecole sono formate da tre atomi di ossigeno. È un gas instabile (gassoso, a 20 °C ha un tempo di dimezzamento di tre giorni, in soluzione acquosa di 20 minuti), ed allo stato liquido è esplosivo. Non può dunque essere conservato, e deve essere prodotto al momento dell’uso.
È un gas essenziale alla vita sulla terra per via della sua capacità di assorbire la maggior parte delle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole, impedendo loro di giungere direttamente alla superficie terrestre (dove, essendo ricche di energia, determinerebbero la distruzione di ogni forma di vita). Dato il suo potere ossidante, l’ozono viene impiegato in ambito industriale per disinfettare le acque o igienizzare le piscine, mentre in campo medico vengono esaltate le sue proprietà biologiche antibatteriche, antivirali, analgesiche ed antinfiammatorie che permettono di trattare molteplici patologie.